20 Giu La qualità del vino – maggio giugno 2008
Dalla rivista “Il Chianti e le terre del vino” – di G. Soldera
Qualità vuol dire legalità, onestà, responsabilità, chiarezza: anche nel mondo del vino. Scriverò perciò in questo articolo circa l’attualissimo tema “Brunello di Montalcino”, puntualizzando concetti e notizie, alcuni dei quali a mio parere volutamente trascurati. Orwell ha magistralmente descritto la situazione che si sta qui svolgendo nel suo bellissimo libro “1984”, scrivendo come il popolo venga manipolato indicandogli un nemico da odiare e ciò serve al potere per non essere controllato e gli da il consenso per agire contro chi ha idee diverse; Hitler usò ad arte questo concetto nei confronti del popolo tedesco, indotto ad odiare gli ebrei.
1) Alla Magistratura ed alle Forze dello Stato va il mio plauso e la mia riconoscenza per quanto hanno fatto, fanno e faranno in difesa della legalità, dei consumatori, dei produttori onesti, della Stato di diritto e contro tutti coloro che, agendo illegalmente, distruggono un prodotto che può essere un ottimo veicolo d’immagine dell’eccellenza dell’Italia nel mondo.
2) La mia posizione, da tempo manifestata ufficialmente al Presidente e a tutti i soci del Consorzio del Brunello di Montalcino, è di richiesta di sospensione dalla qualifica di socio e/o da ogni eventuale carica nel Consorzio nei confronti di chi dovesse essere oggetto di indagine, sino al completo chiarimento della situazione o – in mancanza di questo – che gli organi sociali del Consorzio assumano – con pubblicità e trasparenza – le opportune iniziative per la cessazione da qualsiasi incarico a qualsiasi titolo nel Consorzio da parte dei soggetti indagati o comunque coinvolti nelle indagini.
3) I coinvolti, il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, hanno deciso di non seguire le mie richieste, dando così, a mio avviso, un messaggio negativo ai consumatori e al mercato, contrario allo spirito di chiarezza e al principio di assunzione individuale di responsabilità, utile a distinguere chi è coinvolto e chi no e a circoscrivere il problema, evitando rischi di generalizzazione dell’intero marchio collettivo “Brunello di Montalcino”.
4) Occorrerebbe, anche in relazione ai recenti accadimenti, ritrovare quello spirito di tutela della unicità della denominazione e di difesa del Brunello 100% Sangiovese che si è manifestata negli anni scorsi e che qui ricordo.
- a) Nel 2004 un gruppo di soci, tra cui il dott. Franco Biondi Santi e il sottoscritto, hanno iniziato una campagna in difesa del Brunello 100% Sangiovese, ottenendo il plauso e l’appoggio dell’allora Ministro dell’agricoltura On. Gianni Alemanno, oggi Sindaco di Roma, che ha condiviso il monovitigno Sangiovese quale garanzia di unicità e tipicità del prodotto nel mondo, rigettando l’ipotesi di integrazione con altri vitigni che avrebbe causato la distruzione dell’immagine del Brunello.
- b) In data 30 maggio 2005 anche i soci del Consorzio, riuniti in assemblea, ne avevano sostenuto l’importanza approvando all’unanimità la seguente mozione presentata dal dott. Franco Biondi Santi:
Egregio Signor Presidente
Dell’Assemblea dei soci del
Consorzio del Brunello
Di Montalcino del 30 maggio 2005
Con l’intento di sostenere con decisione assembleare quanto comunicato a tutti i soci dal Presidente Fanti con lettera del 24/2/05 nella quale precisa che non sono allo studio ipotesi di modifica dei disciplinari e che non sono oggetto di proposte da parte del Presidente, né del Consiglio, né delle Commissioni, né degli organi tecnici del Consorzio; allo scopo di mettere fine a voci riportate anche sulla stampa internazionale circa ipotesi di cambiamenti all’attuale disciplinare (voci lesive dell’immagine di elevata qualità e tipicità del Brunello di Montalcino) che intendiamo definitivamente fermare con una comunicazione pubblica della decisione assembleare della mozione sotto riportata;si richiede che venga votata dall’Assemblea odierna la seguente mozione:
MOZIONE
I SOCI DEL CONSORZIO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO E DEL ROSSO DI MONTALCINO, RIUNITI IN ASSEMBLEA OGGI 30 MAGGIO 2005 PRESSO IL TEATRO DEGLI ASTRUSI A MONTALCINO, CONFERMANO LA LORO FERMA VOLONTÀ A NON MODIFCARE GLI ATTUALI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE DEI VINI BRUNELLO DI MONTALCINO E ROSSO DI MONTALCINO.
RIAFFERMANO ANCHE LA ASSOLUTA VALIDITÀ DEL VITIGNO CHE E’ E DEVE RIMANERE SANGIOVESE AL 100%.
- c) A seguire, il Consiglio Comunale di Montalcino aveva espresso il suo sostegno e nella seduta straordinaria del 07/07/05, approvava la seguente mozione in difesa del 100% Sangiovese:
Prot. N° 7431 fasc.1.5.6 del 27.06.05 mozione corretta approvata dal CC del 07/07/05
Commissione Consiliare Agricoltura
OGGETTO: Mozioni
Il Sottoscritto Roberto Rubegni in qualità di Presidente della Commissione sopra intestata a seguito della riunione tenutasi in data 06/06/2005 propone l’approvazione della seguente mozione:
IL CONSIGLIO COMUNALE di Montalcino, convinto che la tipicità sia uno degli elementi fondamentali dell’unicità del Brunello di Montalcino;
RITENENDO che tale tipicità sia garantita essenzialmente dal rispetto dei disciplinari di produzione;
PREOCCUPATO da tendenziose campagne di stampa che ipotizzano modifiche ai suddetti disciplinari;
PLAUDE alla decisione del Consorzio del Brunello che – nell’assemblea del 30 maggio 2005 – ha approvato all’unanimità una mozione nella quale ribadisce la volontà e l’impegno dei produttori a “non modificare gli attuali disciplinari di produzione dei vini Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino” riaffermando anche “l’assoluta validità del vitigno che è e deve rimanere Sangiovese al 100%”.
Per quanto sopra
Il Consiglio Comunale di Montalcino consapevole dell’importanza sociale ed economica del Brunello per tutta la comunità montalcinese, nell’auspicare la cessazione di voci lesive all’immagine di elevata qualità e tipicità del Brunello di Montalcino:
INVITA i produttori ad un sempre maggior impegno per la tutela dell’unicità e tipicità dei loro vini;
IL CONSIGLIO COMUNALE ritiene sbagliate eventuali modifiche dei disciplinari di produzione dei vini Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino, che tendano a squalificare le caratteristiche di tipicità ed unicità che hanno reso famoso il Brunello di Montalcino nel mondo;
ASSICURA da parte di tutte le forze politiche rappresentate (per quanto di loro competenza) un atteggiamento vigile e teso ad un costante monitoraggio delle eventuali problematiche e necessità del Consorzio del Brunello di Montalcino.
Il Presidente della Commissione Agricoltura
Roberto Rubegni
5) Volendo proseguire nel percorso della garanzia della più alta qualità e tipicità da offrire al mercato, nel 2005 con alcuni soci abbiamo commissionato un progetto di ricerca all’Istituto di Viticoltura dell’Università Cattolica di Piacenza, guidato dal prof. Mario Fregoni, per il controllo di tutte le fasi della produzione del Brunello di Montalcino anche tramite strumenti satellitari su vigne – uva – mosto – vino – maturazione – vino in bottiglia – fino al prodotto nel punto vendita. Il costo per realizzare questo studio era di 2 centesimi di euro a bottiglia.
Il piano di ricerca è stato discusso con il Presidente e i Vicepresidenti del Consorzio allora in carica, ma non è stato accettato con la motivazione che il costo era troppo alto.
Più volte – in assemblea e in varie riunioni – ho fatto presente sia al Presidente Fanti che ai consiglieri del Consorzio la necessità di controlli eseguiti da un Ente “super partes” a integrazione di quanto svolto dal Consorzio al fine di avere l’eccellenza nella tutela della qualità per una denominazione di altissimo prestigio.
Spiace rilevare che se ci fosse stato un sostegno ampiamente condiviso sul piano di ricerca del Prof. Fregoni, non si sarebbe arrivati alla situazione attuale.
6) Dalle vicende attuali, si evince l’importanza e l’urgenza degli studi in corso da parte del Ministero per identificare un Ente “super partes” (di natura pubblica) al quale demandare tutti i controlli, dalla vigna alla bottiglia in commercio, di ogni vino.
Spero che quanto successo serva per fare “punto e a capo” e che i produttori di vino a Montalcino condividano una linea di condotta che escluda dal prestigio di un marchio collettivo quale è il “Brunello di Montalcino” chi commettesse illegalità e che abbia come fine prioritario il rispetto delle leggi e di chi paga il vino e con questo sostiene l’economia di tutta una comunità.
Termino queste note con un pensiero di J. W. Goethe: “Il vero è una fiaccola, ma immensa; perciò noi tutti cerchiamo di passarle accanto con gli occhi socchiusi, temendo addirittura di bruciarvisi”.