20 Mag “Il Brunello di Soldera, un mondo a parte” di M. Giagnoni e F. Petacco
“Spirito diVino”
«Il grande talento di Soldera è quello di saper ascoltare il sussurro della natura e di saperlo poi interpretare» così scrivono gli autori nel loro racconto della recente visita a Case Basse, iniziando l’articolo con la descrizione dell’origine da cui i Brunello Soldera traggono il loro valore: il naturale ecosistema del luogo, “un microuniverso di surreale bellezza”, “un orto botanico”. E così partendo dal giardino, passando per le vigne dove «la perfetta evoluzione delle piante di Sangiovese è garantita dal rigoroso equilibrio della loro massa fogliare” e dove “la concimazione è fatta con sostanze organiche, senza diserbanti, mentre tutti i filari sono lavorati a mano» si arriva alla cantina in cui il Brunello Soldera riposa «senza mai entrare in contatto con le scappatoie chimico-tecnologiche che la moderna enologia propone», citando il grande Maestro assaggiatore Giulio Gambelli, un fraterno amico di Gianfranco Soldera che, con Gambelli, ama confrontarsi e degustare i propri vini.
E finalmente il Brunello 1999 Riserva Soldera, «una delle migliori annate di Brunello viste a Case Basse negli ultimi 20 anni» che, scrivono gli autori, permette di “ritornare all’origine, ripulire il palato dall’assalto di tutti quegli ormoni presenti nei vini modaioli contemporanei», un vino che «viene fuori piano piano e dona le più intense emozioni solo a chi sa aspettarlo”, dote legata alla propria “capacità di invecchiamento assoluta».